L’ignoranza di Kundera racconta la storia di un uomo ed una donna che si incontrano per caso mentre tornano a casa dopo 20anni di esilio forzato. Come nell’Odissea, Ulisse e Penelope hanno bisogno di ventanni per ritrovarsi ed amarsi, qui Irena e Josef impiegano ventanni per portare a conclusione la loro storia d’amore, iniziata quando ancora erano due studenti liceali. Lui rubacuori, ribelle e contro il regime comunista, che i russi imporranno al popolo ceco per oltre un ventennio; lei povera, sensibile, succube delle decisioni della madre. Sposata e poi vedova lei, sposato e poi vedovo lui.
Due vite completamente separate, toccatesi flebilmente in un passato oramai lontano e ritrovatesi, per caso, sull’aereo che li riportava in patria. Il caso … è il caso a governare tutto lo scritto di Kundera che, maestralmente, dipinge i caratteri psicologici dei due personaggi. L’una, schiava della propria vita e delle proprie abitudini, non abbastanza forte per dare un taglio netto alla propria vita ed indiscutibilmente legata ad un passato nel quale ricerca la via di fuga verso il futuro. Lui, schiavo delle abitudini e rimasto legato all’amore che lo legava alla moglie oramai morta, ripiomba nella sua Praga che non riconosce più, nè nella sua famiglia, nè tantomeno nella lingua che trova così bruscamente cambiata.
Entrambi alla ricerca disperata di una ragione per guardare con fiducia a quel futuro che appare loro così scuro e tenebroso. Quel futuro che nessuno di noi è in grado di leggere, ma come giustamente afferma Kundera:
L’unica ragione per la quale la gente vuole dominare il futuro è cambiare il passato
E come dargli torto? Alla fine perchè nella nostra seppur breve vita abbiamo tanta voglia di sapere cosa ci accadrà domani? Forse perchè così potremmo, dopodomani, aver modificato il nostro passato ed averlo vissuto "virtualmente" ma cercando di evitare le cose brutte che potrebbero capitarci …