Il paese di pulcinella

Premessa: in questo paese non esiste più il concetto di giornalista o di giornalismo. Trovare e reperire certe informazioni è diventato davvero difficile. I telegiornali, i quotidiani nazionali (siano essi cartacei o elettronici) preferiscono parlare di ciò che conviene loro, piuttosto che informare davvero il popolo su ciò che sta succedendo in Italia.

La storia: l’inizio di questa vicenda si deve far risalire al lontano gennaio del 2006 quando su un quotidiano nazionali vengono pubblicati gli stralci di un’intercettazione telefonica tra Fassino e Consorte (allora al vertice di Unipol), secondo la quale "pare" che i DS abbiano fatto pressioni su alcuni finanzieri e sull’allora governatore della Banca d’Italia affinchè Unipol venisse agevolata nella scalata (OPA) alla Banca Antonveneta.
L’estate scorsa, l’attuale vice ministro Visco iniziò a fare pressioni sul Comandante Speciale della Guardia di Finanza, Roberto Speciale, affinchè esautorasse dai loro incarichi i 4 ufficiali più alti in grado in Lombardia che, "si dice", stessero indagando su temi scottanti quali "Telecom Italia" e, appunto, "Unipol-BPL". Speciale si rifiutò di spostare gli ufficiali in questione, anche e soprattutto perchè vi sono tutta una serie di passaggi istituzionali da seguire prima che si possa effettivamente procedere in tal senso.
Non contento Visco ed il Governo decidono di destituire Speciale dal suo ruolo, offrendogli in cambio la direzione della Corte dei Conti che, per chi non lo sapesse, è garante della validità degli atti di Governo e sulla validità del bilancio dello Stato (artt.100 e 103 della Costituzione).
Speciale rifiuta questo incarico, sostenendo di essere stato violentato dal Governo ma di non voler ricorrere al Tar per dimostrare il suo non attaccamento alle sedi di potere e, conseguentemente, chiede il pensionamento anticipato. Visco rimette il suo mandato e si apre una crisi politica che si conclude oggi con il voto di fiducia da parte del Parlamento.

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