Da qualche giorno si fa un gran parlare – persino sulle testate nazionali – dei recenti sviluppi in materia di infiltrazioni mafiose negli appalti, siano essi pubblici o privati, per la costruzione e ristrutturazione dell’autostrada A3 Salerno – Reggio Calabria.
Si è "scoperto" (e vedi tu che novità) che le cosche della ‘ndrangheta chiedevano, alle imprese appaltatrici del tratto Serre-Vibo Valentia-Rosarno, il 3% del costo totale dell’appalto, quale tassa "sicurezza cantiere", oltre che, ovviamente, il subbappalto a ditte indicate dalle cosche.
Interessante anche leggere un pezzo di un’intercettazione telefonica tra un geometra di una delle ditte appaltatrici ed un certo Antonio:
Giuseppe: Gioia Tauro, Rosarno e un altro paese che non mi ricordo come si chiama (Polistena, nota di chi scrive), lo chiamano il triangolo della morte. Non c’ e’ nessuno perche’ alle sette c’ e’ il coprifuoco.
Antonio: c’ e’ il coprifuoco, ma dove sei nel far west?
Giuseppe: No, niente, niente. Te l’ ho detto che mi hanno fermato una volta mi hanno puntato la pistola in testa una volta due con il fucile.
Due non volevano che mettevo i picchetti e sono venuti con il fucile.
Ne prendo tre le stavo mettendo in macchina e spuntano due con il fucile sulla spalla e mi fanno ‘cosa stai facendo?’
Gli ho detto ”no, niente, sto prendendo le canne per metterle qua nei punti’.
Uno mi fa ‘sai che ti dico? Posa le canne e te ne vai’ ah, cosi’ dite? Mezza parola!
Ho posato le canne e me ne sono andato.
Questo fu all’ inizio. Siccome con noi all’ inizio c’ era pure uno che ci faceva tipo da scorta, per vedere dove potevamo entrare nei terreni, dove non potevamo entrare.
Antonio: Addirittura.
Giuseppe: Vedi che e’ cosi’, non per coglionare. Qua e’ pericoloso.… [cut] …
Giuseppe: E mi fa ‘Vero? Questo ti e’ successo? Vieni con me’. Io gli ho detto: ‘no, io non ci vengo’. ‘Vieni con me!’. Io ci sono andato assieme a lui. Lui ha cominciato a dare calci nelle canne. Passano due minuti e scendono questi sempre col fucile qua e quello appena ha visto a quello che era con me, minchia, c’ e’ rimasto. ‘Ah, don Mico! Questo ragazzo con lei era?’. ‘Si’ gli fa quello. ‘Il geometra era con me! Ora gli avete fatto perdere pure tempo! Come vi siete permessi?’. ‘No, io non lo sapevo, qua mettono picchetti, qua non si capisce niente con gli espropri’.
Quello fa ‘lo sai cosa fate ora? Posate il fucile e gli date una mano a mettere le canne’
Anto’ io mettevo i picchetti e loro mi prendevano le canne e mi mettevano il nastrino!
Conoscendo la quotidianità ed il disastro sociale della mia regione, non faccio fatica a credere, non tanto alla veridicità della telefonata in sè, quando al suo contenuto – è già successo in passato e, purtroppo, succederà di nuovo in futuro.
Ciò che, invece, mi lascia per l’ennesima volta perplesso è il comportamento dei giornalisti – peraltro molto lineare e coerente. La calabria fa notizia solo nel momento in cui si parla di ‘ndrangheta, sia essa rappresentata sotto forma di omici, sia essa rappresentata sotto forma di richieste di usura o di appalti pubblici.
E invece, perchè non dire che nei prossimi mesi la provincia di Reggio Calabria verrà isolata dal resto d’Italia? E perchè non dire che questo stato di cose si protrarrà per minimo 4 anni (in verità il nostro caro dittatore ha chiesto lo stato di emergenza fino al 2020 (erano 4 anni ma, si sa, sono automaticamente diventati 13)?
Si perchè l’Anas, nell’ottica del riammodernamento del tratto autostradale Scilla – Bagnara, ha deciso di chiudere definitivamente quella parte di a3 (non ho ben capito se vogliono proprio buttare giù il ponte) o comunque di far transitare tramite semaforo e a unica corsia, le 25mila vetture che ogni giorno percorrono quell’autostrada (il doppio se consideriamo il periodo estivo). Non sarebbe stato più facile far traghettare quantomeno i camion dal porto di gioia tauro? No, la MCT si oppone [sapete, le rallenta l’entrata/uscita delle navi] – e nessuno, nemmeno il tanto "potente" prefetto de Sena ha il potere di far cambiare loro idea.
E allora che fare? Niente, se non calare la testa – noi reggini ci siamo abituati oramai.
Update: per chi non lo sapesse, MCT è una delle società del gruppo Contship, leader europeo nella gestione dei terminal container