Il 2008

E’ arrivato il 2008 – ed inizia laddove l’avevamo lasciato.

Lo scorso anno è stato l’anno della “casta” – grazie all’altrettanto famoso libro la gente dovrebbe aver “aperto” gli occhi sulle persone che ci governano (e forse il VDay di Beppe Grillo avrebbe dovuto dare una mano in tal senso).

E’ stato l’anno delle parole: mai come nel 2007 si è parlato così tanto e fatto così poco. Inutile ripetere gli argomenti, li trovate da qualche parte in questo blog e comunque basta accedere ai propri ricordi.

Il 2008 riparte con tante parole in soli due giorni. Innanzitutto il nostro presidente del consiglio si ricorda che qualcuno, circa un mese fa, disse che gli spagnoli ci avrebbero superato in quanto a potere economico. Valeva la pena rispondere subito? Sicuramente era troppo impegnato a mangiare o a sguinzagliare la moglie contro i propri oppositori. Fatto sta che scopriamo che in realtà siamo nettamente pià ricchi degli spagnoli e che siamo pieni di soldi (ottimismo di berlusconiana memoria) – mah, a me non pare, ma non faccio il politico per cui forse è per questo che io tutti questi soldi proprio non li vedo.

Eppoi oggi esce la parola “aborto”. In uno stato finto-laico come l’Italia, si sa, la politica la fanno i preti e non i politici. Per cui oggi è stato proposto di andare a modificare la legge 194 che, per chi non lo sapesse, è la legge che regola l’aborto. Bene: adesso parleremo 10 giorni di aborto, fino a quando qualche altra mente illuminata non tirerà fuori qualche altro tormentone.

Anno nuovo … vita vecchia!

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