Non so quanti abbiano letto di ciò che sta avvenendo in Calabria negli ultimi giorni.
Sostanzialmente, da quel poco che trapela: pare siano state arrestate 21 persone, tra cui il figlio del bosso della cosca dei Piromalli – egemone sul territorio di Gioia Tauro (compreso Porto ed attività correlate).
Pare (strano ma vero) che gli stessi abbiano contatto l’allora ministro di giustizia Clemente Mastella, il senatore Dell’Utri, Miccichè ed Armando Veneto.
Non mi soffermo sui fatti in sè, ma parto da una parte dell’ultimo post di Antonino Monteleone per commentare la situazione:
23 luglio 2008
1) I Carabinieri di Catanzaro arrestano Francesco Fortuna, di 28 anni, latitante dall’ottobre quando sfuggi’ alla cattura nel corso di un’operazione contro presunti affiliati alla cosca Bonavota di Sant’Onofrio, nel vibonese. Si trovava in un appartamento a Vibo Valentia.
2) Un dipendente di un ipermercato di Villa San Giovanni viene ferito a pistolettate, poco dopo le 21,30, mentre in macchina si apprestava a lasciare il posto di lavoro. L’uomo, Bruno Praticò, era al volante del proprio mezzo quando e’ stato raggiunto da sei colpi di pistola all’emitorace destro. Perso il controllo dell’utilitaria, l’uomo e’ andato a sbattere conto un altro automezzo.
3) Nella serata a Santo Stefano d’Aspromonte è stato ferito a fucilate, Rocco Musolino, di 81 anni, indicato come il ”boss della montagna”. Musolino viene ricoverato nell’ospedale di Reggio Calabria, ma le sue condizioni non sono gravi.
Insieme a Musolino e’ rimasto ferito in modo lieve Agostino Priolo di 40 anni. L’uomo e’ considerato uno dei capi carismatici della ‘ndrangheta. E proprio il suo carisma criminale ha fatto si’, rilevano gli investigatori, che tutta la zona fosse sotto il suo controllo senza che ci siano mai stati segnali di contrasto o di ribellione. Ed è per questo che l’agguato contro Musolino, viene definito ”anomalo” dagli investigatori. Musolino fu accusato di essere il mandante dell’omicidio del boss Giorgio De Stefano, assassinato in Aspromonte il 7 novembre 1977. Condannato in primo grado, fu poi assolto in appello.24 luglio 2008
1) Un bunker sotterraneo è stato scoperto dagli agenti della sezione anticrimine dei Ros e dello squadrone eliportato Cacciatori ad Africo Nuovo, in provincia di Reggio Calabria.
L’ingresso del bunker e’ localizzato nel sottoscala di una palazzina a tre piani di proprieta’ di un operaio forestale Leo Morabito, di 58 anni, noto come elemento di spicco della cosca dei Palamara.
Morabito e’ anche il suocero di Francesco Pelle, detto ”Ciccio Pakistan”, di 31 anni, appartenente al clan Pelle – Vottari di San Luca e latitante dal 30 agosto dello scorso anno. All’interno del bunker la scritta: “Signore, proteggici”.2) A Palmi invece arrestano un criminale con un arsenale in casa: Antonino Scibilia, 42 anni, è stato arrestato dagli agenti del commissariato di Palmi per detenzione illegale di armi e munizioni. Nel corso di una perquisizione domiciliare in casa dell’uomo gli agenti hanno rinvenuto un ordigno esplosivo di 350 grammi, un altro di 260, quasi due chili di fertilizzanti a base di nitrato d’ammonio, 21 petardi di costruzione artigianale privi di polvere pirica, 124 cartucce calibro 38 special, una pistola a salve calibro 38, 18 cartucce calibro 38 di cui una a salve, una carabina calibro 4,5 mm.
3) Un uomo di 78 anni e’ stato ucciso nel pomeriggio a Cinquefrondi, nella piana di Gioia Tauro. La vittima si chiama Pietro Belsiti ed e’ stato raggiunto da colpi esplosi da un’arma da fuoco, probabilmente di fucile. Sul posto sono giunti gli uomini del commissariato di Polistena che hanno avviato le indagini.
In soli due giorni mi pare sia successo abbastanza. Ma i giornali nazionali? Possibile mai che nemmeno uno stralcio di notizia?
Beh certo, sapere che i due scalatori sono stati finalmente riportati a casa è sicuramente più importante dell’informare la nazione che in Calabria sta per succedere qualcosa di grosso e grave.
E’ incredibile come la notizia sia uscita su un trafiletto dei siti di Repubblica e Corriere della Sera, senza fare nomi se non quello di Miccichè.
In tutto questo grande caos che prosegue oramai da tempo immemore, ci va di mezzo la gente onesta. Mi giunge voce che Gioia Tauro sia praticamente assediata dalla Polizia e che dopo le 6 di sera sia tutto un unico grande deserto.
Come giustamente si chiede, retoricamente, Antonino Monteleone: “L’esercito in Calabria? Ma dai… sappiamo cavarcela da soli. O no?” Beh, mi pare sia chiaro e lampante che lo stato ci mangia tanti di quei soldi da tutta questa situazione che non ha assolutamente alcun interesse a risolverla.