Premessa: il titolo è volutamente provocatorio, considerato che la situazione è *grave*.
Potete leggere qui l’intervista a Giuseppe Biacca, presidente della Serport Gioia Tauro, pubblicata da Calabria Ora in data 04/09/2008.
Riassumendo, la situazione è questa: lo stato decide di regalare fiumi d’oro al compare Soru, finanziando 30 milioni a fondo perduto per far partire il piccolo scalo di Cagliari. La medcenter decide di spostare tutto il traffico navale da Gioia Tauro a Cagliari, escluse le tratte Maersk e P&O. Le società operanti nello scalo commerciale della Piana di Gioia Tauro saranno costrette a licenziare un indeterminato numero di ragazzi. Ragazzi che, ricordo, sono stati assunti e formati a spese degli imprenditori che si espongono quotidianamente in prima persona.
Soluzioni? Nessuna. A distanza di 15 giorni nessun giornale locale, nè tantomeno strill (punto di riferimento per l’informazione reggina) hanno avuto le palle di affrontare il problema. Daltronde noi reggini, calabresi in generale, siamo abituati a calare la testa.
In realtà forse una soluzione ci sarebbe .. ma probabilmente non è politicamente corretto scriverlo in questo luogo.