Questa è stata la settimana del G8 – evento contraddittorio dove le 8 teste più potenti del mondo (ma ci sarebbe da discuterne) si incontrano per [dicono] trovare un qualche accordo.
Non se ne capisce l’utilità , considerato che esiste un organismo chiamato ONU creato e preposto proprio a questo fine.
Non se ne capisce lo sperpero di soldi: eventi di questo tipo sono costosissimi e sebbene io possa al limite intravedere un qualche barlume di motivazioni di immagine, resto del tutto basìto anche e soprattutto alla luce del fatto che ad oggi molti non arrivano a fine mese [e ci dicono che soldi non ce ne sono].
Dal G8 di Genova del 2001 sono passati quasi 8 anni. Un morto (Carlo Giuliani), un massacro (Bolzaneto) e condanne irrisorie: di acqua sotto i ponti ne è passata, ed oggi, sia la censura sia la forza dello stato hanno palesemente vinto. Il G8 è terminato senza destare troppo scalpore [e noi in italia ne avremmo avuti motivi per protestare e, onestamente, ma fanculo all’immagine che di noi hanno all’estero – tanto siamo già sputtanati all’inverosimile].
Il post nasce da un documentario sul G8 di Genova trasmesso da Current sul canale 130 di Sky.
Agghiacciante.
E lo dico apartiticamente e apoliticamente: non mi ritengo nè di destra, nè di sinistra, nè tantomeno democristiano. Non mi ritengo una zecca comunista, nè un berlusconino, nè tantomento filo-andreottiano. Sono solo uno che legge e si documenta e, perchè no, si fa anche un’idea tutta sua.
Sulla sentenza di Genova si legge sui capi di imputazione [e cito testualmente]:
A) “avere tollerato e consentito nella sua veste di funzionario della Polizia di Stato più alto in grado presente nella struttura (e conseguentemente avere omesso nella sua veste il controllo necessario ad impedire) che le persone ristrette presso il sito penitenziario provvisorio della caserma di Bolzaneto fossero sottoposte a trattamento non conforme ad umanità , non rispettoso della dignità umana quindi umiliante inumano e degradante”;
B) “avere consentito, tollerato e non impedito [… cut … ], che le persone ristrette in Bolzaneto [… cut … ] fossero costrette a subire trattamenti vessatori inumani e degradanti sia all’interno delle celle (ove le persone senza plausibile ragione erano obbligate a mantenere per lungo tempo posizioni umilianti inumane e disagevoli), sia nel corridoio durante gli spostamenti e l’accompagnamento ai bagni (durante i quali le persone offese venivano derise ingiuriate colpite e minacciate senza alcuna ragione da personale che stazionava nel corridoio disposto in modo da formare due ali ai lati dello stesso)”;
C) “avere nella qualità sopraindicata consentito e tollerato (e comunque non avere impedito che, le persone ristrette presso la caserma di Bolzaneto subissero umiliazioni, offese e insulti in riferimento alle loro opinioni politiche (quali “zecche comuniste†“bastardi comunisti†“comunisti di merda†“ora chiama Bertinotti“ “te lo do io Che Guevara e Manu Chao†“Che Guevara figlio di puttana†“bombaroli†“popolo di Seattle fate schifoâ€ed altre di analogo tenore), alla loro sfera e libertà sessuale, e alle loro credenze religiose e condizione sociale, (quali ebrei di merda, frocio di merda ed altre di analogo tenore), e fossero costretti ad ascoltare espressioni e motivi di ispirazione fascista contrariamente alla loro fede politica (quali ascolto obbligato del cellulare con suoneria costituita dal motivo “faccetta nera bella abissinaâ€, ascolto della filastrocca “un due tre viva Pinochet quattro cinque sei a morte gli ebreiâ€, pronuncia da parte delle persone offese contro la propria volontà di espressioni quali “viva il duceâ€, “duce, duce†ed altre di analogo tenore), così sottoponendo le persone offese ad un trattamento offensivo della loro libertà morale, politica e religiosa [… cut … ]”;
Risultato? Tutti assolti o condannati con pene lievi.
Oggi, 8 anni dopo, un governo di sinistra, un governo di destra, escort, figli leggittimi ed illeggitimi, festini con prostitute ed escort, cosa è cambiato?
Nulla, se non, forse, che siamo ancora meno disillusi di prima e con ancora meno voglia di non farci mettere i piedi in testa.
riferimenti: la sentenza Bolzaneto
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