Quando giunsi a Roma oramai 6 anni (e qualche mese) fa avevo poche certezze. La prima: lasciare Bologna, nonostante fosse divenuta insopportabile, mi fece più male di quanto potessi immaginare. La seconda: aver scelto Roma perchè, a differenza di altre città, mi innamorai dei romani e del loro spirito gioviale, approccio alla vita molto meridionale.

L’ultima, forse la più forte, la più sentita: Roma era solo una tappa nel mio viaggio di riavvicinamento alla terra madre, alla mia vera ed unica patria, la Calabria.
Oggi è finalmente giunto quel giorno che ho sempre sognato sin da quando me ne andai nel ’99.

Non smetterò mai di ringraziare i miei genitori per avermi dato la possibilità di studiare fuori … e poi me stesso, per aver avuto la tenacia, la costanza e la testa dura, tipica di un buon calabrese, di ricercare con caparbietà tutte le opportunità che più ritenevo interessanti per la mia vita. L’esperienza di Bologna, e poi quella romana, mi hanno permesso di entrare in contatto con tantissime persone tra di loro profondamente diverse, con punti di vista ed approcci alla vita che mi hanno fatto diventare quello che oggi sono.

Tutti quelli cui lo racconto con estrema felicità mi dicono: ma perchè torni? oppure, che torni a fare?

Beh, io vi rispondo: perchè non dovrei tornare?

Troppo spesso si vede ciò che c’è “fuori” dalla calabria come una mecca dorata, dove tutto funziona meravigliosamente. Penso, invece, che ogni posto, ogni luogo, a modo suo sia perfetto per viverci a patto che dentro di noi ci sia il giusto equilibrio e quegli occhi sempre sognatori, rivoluzionari, per guardare con senso critico tutte le sfaccettature del territorio che ci ospita.

Ed ecco quindi che la Calabria si schiude come una terra fantastica, ricca di opportunità, una terra dove ancora convive quella socialità che nelle città/megalopoli si è andata progressivamente perdendo.
Una terra fatta certamente di mille contraddizioni, ma reale connubio di mari , monti e campagna che si fondono in un eccezionale gioco naturale.

La terra dove senti fortissimo il richiamo del mare ed il suo odore che tutto pervade. E poi l’odore delle zagare che fioriscono in primavera, la visione del sole che cala a picco sul mare, con colori dalle tonalità così forti che chi ha la fortuna di osserverle non può di certo dimenticarle.

Torno sapendo che , come ogni spostamento e scelta di vita, sarà difficile e nella sua difficoltà contiene una sfida, quella di riuscire a portare sul territorio, come atto di responsabilità, l’esperienza accumulata in questi anni.

Torno al sud con la consapevolezza che sia una scelta di vita.
Arrivederci Roma

Grazie a stefano costantino per avermi gentilmente dato il permesso di pubblicare la sua foto 🙂

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