Il termine Natale deriva dal latino "Natalis" che significa "relativo alla nascita". In passato questo termine veniva utilizzato, nell’antica città di Roma, essenzialmente per indicare due festività: il Natalis Romae, che indicava la nascita della città, ed il Dies Natalis Solis Invicti, dedicata al dio Sole. Entrambe cadevano il 25 dicembre ed entrambe vennerro soppiantate nel III secolo d.C. dalla festa cristiana.
Il Natale cristiano festeggia la nascita di Gesù nella natìa Betlemme.
La data del 25 dicembre ricorre nella storia. Difatti nell’antichità si susseguivano i festeggiamenti per diverse divinità riconducibili al dio Sole: il dio Mitra nell’antica Roma, il dio Yule per i Germani, solo per citarne alcune. Ma questa festività era tanto diffusa tra le diverse popolazioni al tempo dell’antica Roma che venne unificata dall’imperatore Aureliano nel 273 d.C. sotto il nome, appunto, di Natalis Solis Invicti.
Non conoscendo la data precisa della nascita di Gesù, non è ben chiaro perchè il Natale si festeggi il 25dicembre. Le due ipotesi più accreditate ritengono che o sia dovuto all’aver riunificato diverse celebrazioni presenti in religioni praticate parallelamente alla religione cristiana, o, più probabilmente, che la si debba ricondurre al simbolismo interno del cristianesimo (essenzialmente una serie di calcoli a partire dalla morte di Gesù o come conseguenza dell’Annunciazione).
Il Natale è individuato ad oggi da tutta una serie di simboli, tra i quali i più diffusi nei paese cristiani sono sicuramente l’albero e il presepe.
L’albero di natale è un abete che viene solitamente addobbato con festoni, piccole luci e decorazioni in generale. Fa la sua prima comparsa nella città di Riga nel lontano 1510 e riprende usi pagani che vedevano l’albero quale fonte del rinnovarsi della vita.
Il presepe compare per la prima volta a Greccio nel 1223 ove fu costruito da San Francesco d’Assisi quale rappresentazione vivente della natività. In effetti, però, anche questa usanza risale al tempo dell’antica Roma e precisamente lo ritroviamo nel credo dei larii: antenati defunti che vegliavano sul buon andamento della famiglia. I larii venivano lucidati dai bambini durante la festa detta Sigillaria e poi riposti all’interno di alcune nicchie dove veniva rappresentato un ambiente bucolico in miniatura.