Calabria: campagna pubblicitaria – siamo terroni? NO

Calabria - campagna pubblicitaria

Oliviero Toscani è uno dei fotografi italiani più conosciuti al mondo, ultimamente salito alla ribalta mediatica per tutta una serie di campagne pubblicitarie passate al vaglio dell’Istituto di Autodisciplina Pubblicitaria (tra queste ricordo Ra-Re, Benetton). Lo stesso Toscani è stato assunto dalla Regione Calabria per creare una campagna pubblicitaria i cui frutti sono questi:

– "Malavitosi?, si siamo calabresi"

– "Incivili?, si siamo calabresi"

– "Ultimi della classe?, si siamo calabresi"

– "Inaffidabili?, si siamo calabresi"

– "I peggiori?, si siamo calabresi"

– "Terroni?, si siamo calabresi"

Questa campagna pubblicitaria è stata presentata tempo fa a Roma dall’attuale ed inamovibile presidente della Regione, agazio loiero (e non ti meriti nemmeno il maiuscolo caro mio!). Ecco cosa afferma il dittatore di Santa Severina:

Non nego che da noi ci siano gravi problemi, tra cui una diffusa criminalità. Però è anche vero che i calabresi sono genericamente inseriti in un contesto mediatico che identifica tutti come criminali. Spesso le cose cattive convivono con le cose eccellenti che restano nel silenzio. Purtroppo i media sono selettivi e una notizia cattiva entra più facilmente nelle pagine dei giornali.
Di questa brutta immagine ne soffrono per primi proprio i calabresi onesti, i calabresi che vivono fuori e all’estero. Per questo abbiamo cercato una campagna choc. Al punto in cui siamo arrivati, alla luce di quanto è accaduto negli ultimi mesi, abbiamo fatto la scelta di restituire fiducia e speranza. Anche perché in Calabria si stanno facendo cose importanti e positive che trovano ostacoli per il cambiamento.

Ovviamente in Rete si è alzato un gran polverone di critiche verso questa campagna denigratoria, ed io, da reggino, non posso non associarmi. Leggo che Maurizio Goetz, consulente di marketing milanese, afferma sul suo blog:

Non sono assolutamente d’accordo con le critiche. La Calabria è una bella Regione, ma ha tanti problemi e per risollevarsi ha soprattutto bisogno di volontà e di orgoglio. Ecco perchè ritengo il progetto del Governatore Loiero lodevole. Come giustamente afferma: "cambiare le cose è difficile, noi vogliamo ripartire dai giovani. Questo deve essere un segno affinchè i pregiudizi del passato che identificano la nostra terra, possano essere archiviati". La comunicazione superficiale non serve a molto, è giusto partire dalla propria identità per lanciare nuove sfide e nuovi obiettivi.

Rispettabilissima affermazione soprattutto da chi con il marketing ci lavora e ci si sfama. Però mi viene da controbbattere: viviamo in una delle regioni più povere d’Italia, abbiamo un presidente della Regione che ha nominato 25 assessori (su 30) implicati in storie di mafia, ha piazzato "amici" in posti strategici (vedi l’associazione industriale per lo sviluppo della Piana di Lamezia, vedi l’aeroporto di Lamezia, vedi le ASL). Il tutto confortato dalla recente puntata di W l’Italia (andata in onda l’11 marzo su Rai3), dalla quale ho appreso, tra le altre cose, che la Regione Calabria sta attualmente pagando l’affitto di un palazzo a Catanzaro come sede della Regione stessa, quando lo Stato paga già per la sede ufficiale di Reggio Calabria.

Per non parlare poi del fatto che è stata votata una legge per la quale un qualsiasi cittadino può crearsi il proprio partito, garantendosi un vitalizio di quindici anni da mille euro al mese, o degli scambi di pacchetti di 300/400 voti che consentono alle diverse figure poltiiche calabresi di passare da un partito all’altro.

Personalmente sono il primo che dice che riportare uno scenario troppo positivo della mia terra è fuorviante, perchè comunque è giusto che la gente sappia che la ‘ndrangheta esiste. E’ giusto che la gente sappia che se a Reggio Calabria vuoi aprire un’attività commerciale hai due strade da seguire: pagare il pizzo o avere delle amicizie nelle "famiglie" che ti proteggano. E’ giusto che la gente sappia che a Reggio Calabria  c’è uno Stato nello Stato che protegge la popolazione (non esiste l’ombra di un extra-comunitario, non esistono spacciatori per la strada, non esistono numeri di stupri paragonabili alla Bologna di oggi), esiste uno Stato nello Stato che offre da mangiare alle famiglie più disagiate quando invece lo Stato, quello vero, non offre altro che disoccupazione, povertà e menefreghismo!

Tuttavia, non riesco proprio a capire quale sia la finalità di questa pseudo-campagna pubblicitaria.
Da reggino mi vergogno profondamente per i ragazzi che compaiono in quelle foto, tutti rigorosamente selezionati da diversi licei di Reggio Calabria; me ne vergogno perchè hanno venduto l’amore per la propria terra per due lire; me ne vergogno perchè è lì che si vede che noi stessi, noi calabresi non apprezziamo la nostra terra e non sappiamo lottare per essa. Siamo dei caproni, e forse è frutto del nostro essere caproni se oggi siamo allo sbando.

Ma un giorno, spero, risorgeremo.

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