Partito Democratico: Veltroni ed il segretariato

Si dice che tra poche ore Veltroni, attuale sindaco di Roma, annuncerà ufficialmente la sua candidatura a segretario del Partito Democratico (da qui in avanti PD).

Il primo pensiero è per Anna Finocchiaro che da mesi era indicata quale candidata forte alla nomina a segretetario del PD, quale ulteriore segno del "rinnovamento" (attenzione: le virgolette qui vengono usate in tono sarcastico) che porterà in Italia questo nuovo partito politico.
Poverina, purtroppo è incappata in un piccolissimo problema: ultimamente, gli uomini che detengono davvero il potere della sinistra, stanno scorgendo una fioca luce nera, una luce talmente scura che rappresenta un tunnel che una volta imboccato sarà difficilissimo da superare. Questa fioca luce tenebrosa è rappresentata dal malumore dilagante del popolo verso questo stato di cose e di sprechi. Verso questi politici, il cui unico fine è fare i propri interessi, siano essi rappresentati da 30 mesi di governo, utili a raggiungere l’età pensionabile (nota: oggi è stato proposto di far scendere l’età pensionabile per noi comuni mortali a 56anni – arriveremo pure noi a 30 mesi!?), siano essi rappresentati dai vari benefit di cui godono o della "poltrona" che occupano.

Il secondo pensiero è per Walter Veltroni.
La sua candidatura è nata nel momento stesso in cui è crollata quella della Finocchiaro, cioè quando i lor signori hanno intravisto questa flebile ma tenebrosa luce. I bene informati sostengono che la candidatura – e al 99% la consguente elezione – di Veltroni, porterà al PD circa il 10% di voti in più – mica pochi! Questo perchè Veltroni è un uomo nuovo, un uomo che si è sempre tenuto in disparte dai giochetti di potere della gente al governo.
Dopo anni e anni di oligarchia, Veltroni rappresenta, almeno apparentemente, una ventata di aria fresca. Per questo motivo, consiglierei a Veltroni di non candidarsi a segretario: ne verrebbe meno quell’uomo coerente che il popolo ha imparato a stimare.

Ma in fondo, è giusto sacrificare la propria carriera, sacrificare una delle ultime possibilità di governare ed eventualmente davvero dare un cambio di rotta? Nella società antica, dove il senso morale era nettamente più elevato, questo sarebbe sicuramente successo. Oggi ne dubito.

Infine l’ultimo pensiero va agli under 40. In Italia, ci sono circa 28 milioni di under 40, una bella fetta di popolazione. Molto ma molto strano che su 45 componenti neppure uno appartenga a quella particolare fascia d’età.

Giuliano Amato; Mario Barbi; Antonio Bassolino; Pierluigi Bersani; Rosi Bindi; Paola Caporossi; Sergio Cofferati; Massimo D’Alema; Marcello De Cecco; Letizia De Torre; Ottaviano Del Turco; Lamberto Dini; Leonardo Domenici; Vasco Errani; Piero Fassino; Anna Finocchiaro; Giuseppe Fioroni; Marco Follini; Dario Franceschini; Vittoria Franco; Paolo Gentiloni; Donata Gottardi; Rosa Iervolino; Linda Lanzillotta; Gad Lerner; Enrico Letta; Agazio Loiero; Marina Magistrelli; Lella Massari; Wilma Mazzocco; Maurizio Migliavacca; Enrico Morando; Arturo Parisi; Carlo Petrini; Barbara Pollastrini; Romano Prodi; Angelo Rovati; Francesco Rutelli; Luciana Sbarbati; Marina Sereni; Antonello Soro; Renato Soru; Patrizia Toia; Walter Veltroni; Tullia Zevi

Da PCI a PDS, da DS, da DS a PD, tra politici indagati per mafia (vedi Loiero), politici dal bassissimo consenso popolare (vedi Cofferati), politici implicati in varie storie di potere (vedi D’Alema), "politici" provenienti da Lotta Comunista Continua (vedi Gad Lerner) e chi più ne ha più ne metta, possibile mai che nessuno abbia pensato di inserire un under 40? Mi sa che il PD é l’ennesimo mezzo, usato dai politici di questa odiosa oligarchia, per rinnovare il proprio potere, rubare altri soldi al popolo e nello stesso tempo, invece, mezzo di rinnovamento agli occhi dei più.

Sta tornando la cara vecchia DC, che bello …

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