Credo sia inutile sintetizzare ciò che sta succedendo in Birmania (non Mynmar, come giustamente fa notare Stefano).
Dario Salvelli ha dato il via all’iniziativa che invitava tutti i blogger a sospendere le loro attività per almeno un giorno, quale segno di protesta e sostegno nei confronti di un popolo che combatte da oltre 20anni contro una dittatura spietata.
A questa iniziativa, dicevo, hanno aderito in tanti: DAG (che ha messo a disposizione un ribbon per non dimenticar questa tragedia), Vito, lostinthesky, Stefano e Napolux.
Un plauso va sicuramente a Dario Salvelli, sempre pronto a farsi carico di iniziative importanti, vedi quella sulla Privacy.
Tuttavia, non riesco a non criticare i metodi di questa iniziativa. Se da un lato è dalle proteste corali che ci si fa sentire ai cosidetti "piani alti", dall’altro non credo che fermare le attività di blogging per una giornata, o tingere di rosso il proprio blog, sia la giusta via per cercare di porre fino alla crisi birmana.
Innanzitutto, in pochi, prima delle notizie di questi giorni, sapevano dove fosse situata la Birmania ed ancora meno, credo, erano a conoscenza del fatto che in quel paese dimenticato da Dio, ci fosse uno stato dittatoriale fin dal lontano ’88.
Allora non vedo l’utilità di far sospendere le attività di blogging ai primi 100 blogger di una qualsiasi classifica. A quale risultato potrebbe portare? Quali interessi potrebbe smuovere?
Se è nella legalità che si devono trovare i mezzi per far sentire la propria voce, credo che il mondo dei blog possa farsi portavoce di iniziative sicuramente più costruttive. Avrebbe avuto più senso creare una petizione (che oltretutto non escludo già ci sia), o ancora un sistema automatico per tempestare di mail [o lettere] i nostri politici. Non è colorare colorando di rosso il proprio blog che troveremo la soluzione ai mali della Birmania, o del Darfur, o di un qualsiasi altro paese, dove la guerra civile o la mancata democrazia, minano i principi ed i diritti fondamentali dell’uomo.
ps: il caso Birmania è l’ulteriore dimostrazione dell’inutilità di un’organizzazione come l’Onu. Non mi pare si siano opposti ad autorizzare gli Stati Uniti ad invadere l’Iraq in una ipotetica missione di pace. E allora, perchè, OGGI, non autorizzate gli stessi Stati Uniti ad invadere la Birmania? Forse perchè lì non c’è l’oro nero??
update: noto con piacere che anche Michelangelo è daccordo con la mia tesi 🙂