My two cent on: “la pubblicazione delle dichiarazioni dei redditi dal 2005 ad oggi degli italiani”

Stavo guardando il risultato del sondaggio proposto da repubblica sull’ultima genialata di Visco.
Oltre il 60% dei 90mila votanti, sostiene di essere daccordo con la pubblicazione dei redditi degli italiani.

Io ho votato 2 volte per il no (non sono daccordo): immagino che avrei potuto farlo altre diecimila volte, potendo pesantemente spostare l’ago della bilancia di quel sondaggio.

Mi puzza di sgarro politico o comunque di decisione presa volontariamente da Visco, contro tutto e tutti (il garante della privacy sostiene di non aver mai ricevuto alcuna comunicazione a riguardo).

Non sto qui a commentare se sia giusto o meno, dico soltanto che se io comune mortale pubblico anche solo un micro-dato-sensibile, relativo a qualcuno, vengo immediatamente denunciato. Dico soltanto che le società, le banche e qualsiasi altro istituto pubblico o privato che sia, fanno firmare montagne e montagne di carte per autorizzare la gestione dei miei dati. Per cui lo stato di giufà (altresì definito “repubblica delle banane” sempre in questo blog), prima di impone rigide misure per la protezione della privacy; successivamente, nella persona del viceministro all’economia pubblica la dichiarazione dei redditi sostenendo di rispettare la legge e di avere l’autorizzazione del garante; infine, il garante stesso lo smentisce e dispone la chiusura di quella parte del sito – peccato che la gente è furba è sul p2p sia possibile trovare qualsivoglia informazione di qualsivoglia cittadino.

Della serie: prendi 800, mille euro al mese? vuoi sapere quanto dichiara il tuo datore di lavoro? vuoi avere la controprova che sei sottopagato e schiavizzato (e la maggior parte degli sviluppatori software lo sono)? Bene, vai sui p2p più diffusi e cerca le conferme ai tuoi dubbi.

Viva lo stato italiano!!

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