Non tutti forse conosceranno Antonino Monteleone … è un blogger, un blogger di Reggio Calabria sul quale è appena calata la mannaia della giustizia italiana venerdì pomeriggio.
Quella giustizia che preferisce cucire la bocca a chi ha le palle per dire le cose come stanno, invece di occuparsi di “fatti” più seri.
Piccola sintesi della storia: nel luglio 2007 viene oscurato l’intero blog perchè Antonino Monteleone viene querelato dall’On. Galati per aver scritto delle sue abitudini poco eticamente corrette. Vinta la causa, il blog torna visibile ed Antonino prosegue la sua attività di blogger fino ad una nuova querela, questa volta ad opera di un non meglio specificato consigliere comunale. L’assurdità sta nel fatto che questa querela non è stata ancora notificata mentre il blog è stato oscurato.
Mi trovo daccordo con Vittorio Pasteris quando afferma che forse era il caso di oscurare il post incriminato, piuttosto che oscurare tutto.
Il problema resta: in questo paese la libertà di parola è uno strumento effimero, come l’accendersi e spegnersi di un cerino. Se ti chiami Silvio Berlusconi, Romano Prodi, Clemente Mastella e compagnia cantando, o se tra i tuoi amici annoveri politici, boss e gente potente in genere, allora avrai tutta la libertà di cui vorrai disporre. Se invece ti chiami Antonino Monteleone, Piero Ricca o Francesco Biacca, beh allora puoi dire, parlare e scrivere solo relativamente a ciò che ti dicono possa venir scritto o detto.