‘ndrangheta: Der Spiegel sulla strage di Duisburg

Riporto da strill.it

La strage di Duisburg di Ferragosto 2007 non e’ avvenuta per una faida interna, ma per evitare che un gruppo prendesse il potere ai vertici della ‘ndrangheta. Lo afferma in un’intervista al settimanale ‘Der Spiegel’ realizzata a San Luca un capo cosca che si fa chiamare Fedele. “Noi non commettiamo errori“, spiega Fedele, “Duisburg si e’ resa necessaria per evitare altro spargimento di sangue. Non si e’ trattato di una faida, poiche’ i boss di San Luca non avrebbero mai dato il permesso. Le cose sono andate in modo diverso”.

“A Duisburg alcune persone che erano responsabili dell’omicidio di Maria Strangio del Natale 2007 hanno tentato di fondare una nuova societa'”, spiega ‘Fedele’, “contro l’espresso divieto dei boss, e hanno cercato di prendere il potere a San Luca. Se il piano dei traditori fosse riuscito, avrebbe messo a repentaglio l’ordine interno della ‘ndrangheta in tutto il mondo. Una cosa del genere non puo’ essere tollerata.

Con la strage di Duisburg abbiamo ristabilito l’ordine e adesso ognuno sa cosa gli succede se non si attiene agli ordini. Allo stesso tempo la faida e’ terminata. Si e’ trattato dunque di una strage d’onore e di vendetta. Adesso e’ tornata la pace”.

Il boss della ‘ndrangheta attacca poi le autorita’ italiane e spiega che la Calabria “e’ un paese occupato e noi ci prendiamo quello che ci appartiene. Lo Stato non si occupa della Calabria, noi invece procuriamo lavoro e manteniamo l’ordine. I politici sono corrotti e qui vogliamo governare noi”.

Alla domanda se la ‘ndrangheta sia presente anche in Germania, ‘Fedele’ spiega che “e’ la’ dove scorre il denaro”. “In Germania ci sentiamo particolarmente a nostro agio, poiche’ li’ si ha ancora rispetto gli uni degli altri”.

Alla domanda se ci siano politici tedeschi sul libro paga della ‘ndrangheta, il boss di San Luca risponde che “se non fosse cosi’, noi non ci saremmo. Si possono fare molti soldi solo se la politica ci sta“.

Retoricamente mi chiedo come possa – un giornale tedesco – intervistare un boss (autodefinitosi capobastone – massimo grado all’interno della gerarchia della ‘ndrangheta) che poi magari risulta essere anche uno dei soliti 30.

Lasciando stare la retorica, l’intervista dimostra una volta di più, il punto di vista della ndrangheta nei riguardi del territorio calabrese e dello stato. Lì è tutto di loro proprietà: la terra, la produttività, la vita delle persone cui sono LORO a dare lavoro, i politici stessi, poveri politici, mangiano e portano a casa i soldi dei boss.

Nulla di nuovo sotto al sole.

Per chi conosce il tedesco, può reperire l’intervista originale qui.

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