La morte del presidente Sensi: paladino del calcio “pulito”

Mi ero ripromesso di non parlarne, ma dopo aver sentito i napoletani applaudire il minuto di silenzio di ieri sera per il presidente Sensi, senza nemmeno l’ombra di mezzo fischio, mi sono talmente nauseato che ho deciso di scrivere giusto due/tre cosette.

Innanzitutto, pur avendo il massimo rispetto per una persona scomparsa, credo che per l’ennesima volta i giornalisti siano finiti nella loro solita ipocrisia da quattro soldi.

Ci hanno presentato Sensi come il paladino del calcio pulito, ce lo hanno ricordato come fosse stato promotore di un calcio del sud italia, ce lo hanno presentato come se avesse fatto il bene della collettività calcio.

Forse ci siamo, o vi siete, dimenticati troppo presti che Sensi è sempre quello dei Rolex doro donati agli arbitri per un natale di qualche anno fa, è sempre quello che acquistò il Palermo ed il Foggia per poi rivenderli quando vide che non gli davano gli sperati frutti (finanziari s’intende – altro che passione calcistica).

Forse ci siamo, o vi siete, dimenticati che Sensi è proprietario di ItalPetroli una discussa società petrolifera che possiede depositi un pò in tutta italia (compresa Vibo Valentia); ci siamo, o vi siete, dimenticati che Sensi è sempre stato “amico” di persone un pò “particolari”: vedi Mezzaroma, vedi Moratti (con il quale ha fatto i migliori affari della sua vita) e vedi altri presidenti delle squadre del nord, da lui tanto aspramente contestate.

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