Ieri sera la notizia che nessuno si aspettava: Lillo Foti, presidente della Reggina Calcio 1986 esonera ufficialmente l’allenatore trevigiano Bepi Pillon.
Onestamente, siamo di fronte all’ennesima decisione discutibile di una persona, Lillo Foti, che negli ultimi anni ha sempre gestito le situazioni societarie in prima persona e che si è sempre ritenuta inattaccabile.
Andando spesso anche contro alcuni miei carissimi amici, ho sempre cercato di guardare la situazione in modo oggettivo – ed oggettivamente, seppur grato per averci portato in serie A, sono anni che ripeto che fosse il caso di dare svolta; sono anni che ripeto che, forse, sarebbe meglio una serie B decorosa che una serie A così.
Spero di non ripetermi, ma se guardiamo agli ultimi due anni della società reggina troviamo fortissime analogie: scommessa su di un allenatore emergente (Ficcadenti prima, Orlandi dopo); scommessa su una squadra infarcita di giovani anche nei punti cardine (basta ricordare i vari Missiroli, Ceravolo, Barillà , adesso Viola).
L’anno scorso sentii dire che si scusava per i suoi errori e che avrebbe fatto tesoro di quell’esperienza. Nelle migliori tradizioni reggine, poi, quest’anno ha rifatto le stesse identiche scelte, ritrovandosi oggi all’ultimo posto in classifica.
Ha scelto di cambiare allenatore in vista di 4 partite fondamentali per poi esonerarlo in seguito alla sconfitta casalinga con il Chievo Verona.
La verità , forse, sta nel fatto che la squadra soffre di incredibili pecche e, più che cambiare allenatore, sarebbe il caso di prendere giocatori di livello, magari facendo un piccolo sacrificio spendendo parte di quei soldi incassati in passato, grazie a cessioni eccellenti (leggasi Bianchi, Amoruso, Mesto, Modesto …).
Questo anche alla luce del fatto che non ha senso scendere adesso in serie B, quantomeno per un Lillo Foti (per quanto mi riguarda, ho già espresso come la penso)