I bronzi di Riace al G8

I Fatti: presto, molto presto si svolgerà un incontro del G8 sull’isola della Maddalena. Il “nostro amato” presidente del consiglio, da sempre fissato con uno dei pezzi di maggior richiamo turistico della città di Reggio Calabria (leggasi Bronzi di Riace), ha chiesto ufficialmente, tramite il proprio ministro dei beni culturali, di poter esporre le statue in loco. Il sindaco Scopelliti ha subito affermato che se ne può parlare, solo dopo che la città abbia espresso le proprie preferenze in merito.

E fin qui i fatti …

A me non tornano un paio di questioni:

1. Perchè esporre proprio i Bronzi di Riace, in mezzo alle migliaia di opere artistiche di massimo richiamo?
2. Non è che Berlusconi vuole portarseli a casa, magari affiancandoli al suo mi[s]tico mausoleo?

E poi ancora, se questa gente vuole proprio rifarsi gli occhi per vederli, ma che venisse a Reggio Calabria, sono siti presso il Museo Nazionale della Magna Grecia, adiacenti lo splendido chilometro più bello d’Italia [dove potete trovare anche le statue di Rabarama]. Non capisco per quale ragione dobbiamo portarglieli fin sotto il naso, con conseguenti spese [immani] di spostamento. E oltretutto: chi mi garantisce che poi ci sia un effettivo ritorno di pubblicità per la città?

Magari c’è qualche pseudo-accordo-promessa sottobanco … e potrebbe anche starmi bene a patto che poi la città possa beneficiarne.

Sono lontani i tempi in cui i cittadini si ribellavano ai saccheggi perpetrati dallo stato nei loro confronti.
Oramai non sappiamo fare altro che calare la testa di fronte a tutte le decisioni prese dall’alto.

In tal senso, voglio ricordare a tutti quanto disse l’altrettanto “amato” Chiaravalloti quando fu proposto di clonare i Bronzi di Riace:

«Ci è andata bene che la Reggina ha vinto con l’ Atalanta e si sono calmati. Perché altrimenti quelli accusavano la Lega o chissà chi e facevano le barricate, come negli anni ‘ 70».

«i reggini sono così, pigliano fuoco facilmente. E’ gente orgogliosa e permalosa. Fanno i soloni, si accigliano, sfiorano il ridicolo».

«Sono generosi. A modo loro»

(via corriere.it)

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