Investimenti in italia nel 2013

Ricordo che da piccoli giocavamo sempre con le figurine, sedendoci sul muretto, a terra o dove capitava. Non c’era alcun premio in soldi, l’obiettivo era vincere le figurine dell’avversario.

Poi si cresce, inizi a fare sport, ti avvicini magari agli stadi, hai una squadra del cuore e vuoi o non vuoi senti parlare di totocalcio prima, di scommesse poi. Inizi a curiosare in giro per l’europa alla ricerca di informazioni interessanti, in modo da avere maggiori possibilità di vincita. E di nuovo, sebbene qui il premio in soldi c’era (ipotetico), non era quello l’obiettivo, il vincere si racchiudeva nel gusto di superare una sfida.

Poi si cresce ancora, vivi in un sistema capitalistico e non puoi non notare l’importanza che la società dà ai soldi. Apri un’azienda e, per quanto si cerca di portare avanti un business etico, devi comunque confrontarti con termini che, vuoi o non vuoi, abbiano come obiettivo quello di portare moneta sonante.

Gli investimenti in Italia, già questi sconosciuti.
Ci sono varie forme di investimento, magari il superenalotto?
No, direi che quella è evidentemente una scommessa a perdere, da tutti i punti di vista.

Ci sono poi personaggi che finanziano partiti con 710 mila euro e poi diventano magicamente sottosegretari.

Beh che dire, era molto meglio giocare alle figurine

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