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Quella che vedi in foto è la scheda elettorale sulla quale dovranno votare tutti i cittadini romani. Mentre tutti i giornali si cimentano in questa “lotta” a chi sia riuscito nella mirabile impresa di svuotare le piazze (la qual cosa sembra la solita ridda sui numeri tra questura/manifestanti), mentre il senato della repubblica (che merita di essere scritto in minuscolo) si ricorda di accordare le dimissioni ad uno dei candidati, che casualmente è lo stesso candidato che ha proposto un biglietto per i mezzi pubblici da 5 euro per tutti i non residenti, mentre succede tutto questo, i romani, cosa fanno ?!
I Romani, residenti o meno che siano, subiscono in perfetto silenzio e si cimentano , a loro volta, nel più classico “vota antonio” di decurtissiana memoria: c’è chi fa una causa di vita contrastare Alemanno (esponente PDL), c’è chi fa lo stesso contro Marino (esponente PD) … Insomma, è una città in cui le elezioni contano tantissimo. E sapete perchè la gente si anima tanto per le elezioni?
Perchè le elezioni a Roma sono un business più che in altri comuni. Avere un proprio “amico” al Comune, o al Municipio che sia, vuol dire avere garanzia di soldi a pioggia per la propria azienda, cooperativa o famiglia. Sì perchè nell’incivile Roma, gran parte dei lavoratori sono attaccati alla mammella dello Stato, e ne succhiano linfa vitale a più non posso, non preoccupandosi di come siano arrivati nel loro bel posto di lavoro, non preoccupandosi delle conseguenze dei propri gesti.
In sostanza, Roma è una città morta, ma è morta perchè lo sono i suoi cittadini, affetti dal virus dell’inciviltà e di un menefreghismo egoico che quasi mi fa terrore. Non sarà certo un sindaco a poter risolvere un tale grado di bassezza morale e civile, ma sicuramente sarà un sindaco a far contenta questa o quella famiglia, perchè da martedì qualcuno avrà tanto di cui gioire.